Da: una lettera agli amici......Guayaquil, Ecuador 04/03/2009.
"Qui la cinghia in Ecuador è stata stretta da molto tempo, per cui per molta gente stringerla ulteriormente significa letteralmente soffocarsi, combattere ogni giorno una dura battaglia per dare qualcosa da mangiare ai propri figli. Sergino, viveva in affitto in una baracca di legno e bambù, ma adesso il padrone l'ha cacciato fuori....qui ti pagano una miseria: 8 o 10 dollari al giorno. Qui la polizia cattura anche gli innocenti con il pretesto di aver trovato addosso, la droga! Per essere liberati, questi innocenti, devono sborsare 50 dollari: tutto il salario della settimana di lavoro!....Ad ogni modo, è una verità incontrovertibile che i giovani, molte volte, i pochi soldi che guadagnano li perdono in questo modo, e ciò non fa altro che aumentare la loro rabbia e la loro frustrazione". Alberto D.
Autobiografia fotografica
15 anni fa