Da: una lettera agli amici......Guayaquil, Ecuador 04/03/2009.
"Qui la cinghia in Ecuador è stata stretta da molto tempo, per cui per molta gente stringerla ulteriormente significa letteralmente soffocarsi, combattere ogni giorno una dura battaglia per dare qualcosa da mangiare ai propri figli. Sergino, viveva in affitto in una baracca di legno e bambù, ma adesso il padrone l'ha cacciato fuori....qui ti pagano una miseria: 8 o 10 dollari al giorno. Qui la polizia cattura anche gli innocenti con il pretesto di aver trovato addosso, la droga! Per essere liberati, questi innocenti, devono sborsare 50 dollari: tutto il salario della settimana di lavoro!....Ad ogni modo, è una verità incontrovertibile che i giovani, molte volte, i pochi soldi che guadagnano li perdono in questo modo, e ciò non fa altro che aumentare la loro rabbia e la loro frustrazione". Alberto D.
Autobiografia fotografica
15 anni fa
Anche qui, nel produttivo Nordest, non mancano i segni della "cinghia economica". In giro si leggono sempre piu' cartelli con scritto vendesi o affitasi. A mio avviso, questa è divenuta sempre piu' stretta solo per una fascia di persone. Gli operai, impiegati, ed i terzisti; sono le vittime di questo momento non facile per l'economia.
RispondiEliminaI signori con auto di lusso, magari con un buon parco macchine...qui a Montebelluna non mancano! Forse sia il caso di avere tutti qualcosa o solo qualcuno abbia da incrementare il proprio portafoglio?
Ciao Ciao, Ale
Esiste un enorme divario economico! Il brutto della faccenda è che, chi è povero continuerà ad esserlo! Ed essere poveri ormai non significa per forza, povertà estrema, bensì: fare economia su tutto!Ogni giorno i conti devono quadrare...e non sempre si può fare appello alle pari opportunità! Magari!
RispondiEliminaCiao. Anna.
mi fai venire in mente che una volta da giovane avevo fatto un ragionamento ingenuo per rispondere alla domanda "ma a me quanto tocca?"
RispondiEliminaAvevo calcolato il PIL mondiale e lo avevo diviso per 5 miliardi (allora eravamo di meno) e mi erano risultati circa 300 dollari al mese: circa la paga di un operaio che mantiene una famiglia di 4 persone... chissà se il ragionamento aveva un senso...
Ciao, Paolo
Il nostro Presidente del Consiglio dice che questa crisi economica è solo una "sensazione"....lo diremo a tutti i disoccupati che in questi ultimi mesi hanno perso il lavoro!
RispondiEliminaMi sento fortunata se ancora non ho questo problema, ma agli altri ci penso, soprattutto se sono persone che conosco abbastanza! Non credo basti cambiare "sensazione".
Ciao Paolo..e grazie per questa chiacchierata!
A presto...Anna.
Di fronte ad ingiustizie palesi e pesantissime mi viene da pensare al nostro ruolo di formatori. Come affrontare questi argomenti con i nostri ragazzi? La giustizia è uno dei punti al centro delle nostre proposte formative? Ci può essere giustizia senza politica, intesa quanto meno come attenzione partecipata a ciò che ci succede intorno?
RispondiEliminaPiù i formandi sono "grandi" e più diventa arduo il tema della giustizia legato ad un discorso politico. Si rischia di portare i propri punti di vista, involontariamente, scontrandosi con i punti di vista dei ragazzi..o il pensiero che si vive in casa, in famiglia! Rimanere assolutamente imparziali, senza dare adito a sbilanciamenti, credo sia difficile.. Ciao Roberto. Anna.
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